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Dal Milåequatórdes – poesia in dialetto bresciano
Poesia in dialetto bresciano di Luigi Rigosa
Dal Milåequatórdes.... Auguri de cör, bel paés de Cobiát, tacat a le Bréhse ma schis e garbát, en po förå má e de lons de i rumur ta set amirát come 'n post de valur J'è sza milå agn che “Cobiát l'è Cobiát” ma j'è tácc de piö che sto sit l'è abitát, perché i reperti romani troácc i parlå de om e de fonne sotrácc Dal milåequatordes giü a giü i cöntóm e prope chest'án milå agn festegióm e grasie a Rico noél imperadur che 'l gherå firmat en diplomå d'unur che dis de ...Cubiadum...specificament … l'è feudo de Lén …. e l'è anche bráå Szent | Dal Millequattordici Auguri di cuore bel paese di Collebeato unito a Brescia ma schivo e garbato un po' fuori mano e lontano dai rumori sei ammirato come luogo di valori Son già mille anni che “Collebeato è Collebeato” ma sono tanti di più che questo sito è abitato perché i reperti romani trovati parlano di uomini e donne sotterrati. Dal millequattordici uno a uno li contiamo e proprio quest'anno mille anni festeggiamo per merito di Enrico neo imperatore che aveva firmato un diploma d'onore che dice di ...Cubiadum... specificatamente ...è feudo di Leno... ed è anche brava Gente. |
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Una Serata all’Opera
La Pro Loco Collebeato, in collaborazione con Assessorato alla Cultura, propone una Serata all’Opera giovedì 26 giugno in Arena di Verona per assistere alla rappresentazione di CARMEN.
Costo a persona euro 45.00 – Soci Pro Loco euro 40.00 (viaggio in pullman più ingresso allo spettacolo in gradinata settori D-E)
Adesioni entro il 25 maggio 2014
Gianni tel. 335.7070395
Corrado tel. 339.4932100
Gianluigi tel. 338.3128678
Giornata della Memoria
L’Amministrazione Comunale di Collebeato, in collaborazione con la Pro Loco Collebeato attenta sia alla storia passata che presente, propone domenica 26 gennaio 2014 alle ore 20.30, nella “Sala S.Filippo Neri” dell’Oratorio di Collebeato, il racconto musicale ad ingresso libero L’ATTESA DI ROBERT, liberamente tratto da “Il dolore” di Marguerite Duras con musica eseguita dal Corpo Musicale Cologne e raccontato da Luca Rubagotti,
Sul tema proposto ricordiamo che il 23/11/2012 nel nostro Comune è stata posata una “Pietra d’Inciampo” a ricordo della deportazione di Enrico Brognoli. (clicca per >> maggiori informazioni)
scarica il pdf della locandina >> Giornata della Memoria 2014
Collebeato, oltre mille anni di storia
Nel 1014 il nome Cubiadum (Cubiado) compare in modo esplicito per la prima volta fra le proprietà dell’Abbazia di Leno nel diploma imperiale di Enrico II. L’etimologia del nome deriva dal latino “copulatum” e sta a significare “accoppiato”.
Fu nel 1014 che per la prima volta viene nominato in un documento scritto il nome del paese (allora nel latino “Cubiadum”), mentre la prima forma italiana risale al 1512 e compare in un poema vergato da Mariotto Martinengo.
Esattamente mille anni fa nasceva … Collebeato. Sì, perché stando a un documento ufficiale pare proprio che il paese al confine tra Valtrompia e città nacque nell’anno 1014. Dieci secoli esatti di vita per un paese le cui origini rimangono comunque di stampo romano: a evidenziarlo alcuni cippi di età imperale e il resto dell’antico traciato romano che dal cittaadino Ponte Crotte si collegava alla Valtrompia attraversando il territorio collinare di Collebeato. Un nome che proprio mille anni fa comparve in forma latina Cubiadum nel diploma imperiale di Enrico II, figurandovi come proprietà dell’Abbazia di Leno. Poi, le tracce collebeatesi tornano ad avvolgersi di nebbia, ricomparendo nel 1483 all’interno di una descrizione vergata da un nobile veneziano per descrivere il giardino dei Martinengo e l’ameno paese dove trascorrervi le vacanze. Il primo utilizzo del termine italiano “Collebeato” risale invece al 1512, allorché Mariotto Martinengo lo citò in un poema che scrisse in volgare per raccontare la storia dell’assedio francese: “Il pianto del dio Pan per la rovina di Collebeato”. Un nome che di fatto fu da allora quello ufficiale del paese che nell’Ottocento accolse anche come rifugiati le truppe rivoluzionarie che seguivano Giuseppe Mazzini e Tito Speri. Sino a giungere al Collebeato presente, che della pesca è diventato quasi simbolo internazionale, da quando nel 1919 limprenditore Filippo Rovetta importò dalla Louisiana piantine di pesco americano, ben presto imitato da diversi proprietari terrieri del luogo, i quali segnarono così nel solco dell’agricoltura un territorio che dopo mille anni pare ancora ridente, nel rispetto del nome che porta.
Mostra Fotografica “Come Eravamo <> Festa delle Pesche 2013″